La situazione è particolarmente preoccupante nel vercellese e nel biellese dove si coltiva un terzo della superficie totale in Italia
La siccità che sta affliggendo l’Italia, in particolare al nord dove il Po, secondo l’Osservatorio in merito agli utilizzi idrici del fiume, ha raggiunto valori “mai visti da 70 anni“, a -3,7 metri; la situazione non è migliore per i laghi, con il Maggiore che è sceso al minimo storico con grado di riempimento del 22% e quello di Como al 25%.
Senza piogge tali da consentire il raggiungimento di livelli adeguati, dalla prima settimana di luglio le risaie del vercellese saranno a rischio. A lanciare l’allarme è il presidente di Confagricoltura Vercelli e Biella Benedetto Coppo.
«Tutto ruota attorno a tre fattori: le precipitazioni, il rilascio di acqua dai bacini montani e una deroga al deflusso minimo vitale dei fiumi. Purtroppo per il riso non abbiamo un piano B».
«Nei due territori sono coltivati circa 74mila ettari di terreno, un terzo della superficie totale in Italia, e 70mila ettari si trovano solo nel vercellese» spiega ancora Coppo.
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