L’Associazione Terra! presenta il seminario e apre la quinta edizione della Scuola della Terra
Parte lunedì 16 maggio il seminario dell’Associazione Terra! dal titolo Cambiamenti climatici e agricoltura in Liguria: possibili sviluppi sul territorio tra opportunità e criticità.
Il seminario è organizzato in collaborazione con Università di Genova, Società per Cornigliano e l’Enoteca regionale della Liguria e dà il via alla quinta edizione della Scuola della Terra – Emilio Sereni, un progetto (di cui abbiamo parlato qui) di formazione in agricoltura ecologica rivolto agli under 40 e sostenuto dalla Nando and Elsa Peretti Foundation.
I temi presi in esame nel seminario sono quelli del progetto formativo della Scuola: le specificità dell’agricoltura ligure; l’impatto della crisi climatica in agricoltura; il ruolo della formazione dei giovani in agricoltura. Per il direttore di Terra! Fabio Ciconte: «la Scuola della Terra – Emilio Sereni è lo strumento che abbiamo messo a punto dal 2017 per realizzare la nostra idea di agricoltura ecologica attraverso la formazione. La novità di questa edizione è che la Scuola sarà strutturata in chiave regionale, con la partnership di aziende locali, per valorizzare la peculiarità di ciascun territorio». La responsabile della formazione della Scuola, Giorgia Bocca, ha sottolineato: «si parte con la Liguria e con tre aziende genovesi: La Tabacca e Tutti giù per Terra a Voltri e Verdure Naturali. Il legame tra le realtà agricole territoriali e i giovani è importante per guardare a un futuro di sostenibilità e innovazione».
Alessandro Piana, vicepresidente e assessore regionale con deleghe all’Agricoltura, Allevamento, Sviluppo dell’Entroterra ha salutato l’iniziativa dichiarando: «in Liguria la superficie totale agricola è pari a circa 40mila ettari, di cui oltre il 55% è destinata al market core. La strada da seguire nei prossimi anni si può sintetizzare principalmente sulla ricerca, sull’innovazione dei processi produttivi ricorrendo all’agricoltura di precisione e a sistemi ambientalmente qualificati. Un’agricoltura di qualità vede il rispetto assoluto delle materie prime dai campi sino alla lavorazione e la tutela dell’ecosistema, tanto più fondamentale per una regione come la nostra che non punta a coltivazioni estensive».
Sottolinea Donatella Loni, consulente per il benessere animale della Fondazione, «nonostante le difficoltà degli ultimi due anni dovute ai lockdown per la pandemia di Covid-19, il successo della prima fase del ciclo formativo, iniziato nel 2017 fino al 2021 ha spinto la Fondazione a finanziare questo nuovo progetto, ancora più ambizioso, con l’obiettivo di dimostrare l’importanza della filantropia, in termini di risorse, che integrandole a quelle private ed istituzionali possono favorire nel migliore dei modi il processo di cambiamento nella transizione ecologica».
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